Cosa accade nel caso in cui la vittima presenti una patologia preesistente e la condotta omissiva del medico abbia concausato il consolidarsi di postumi più gravi, rispetto a quelli che avrebbe patito se fosse stata sana al momento dell’illecito? A questo interrogativo risponde la Corte di Cassazione con la sentenza 15 gennaio 2020, n. 514.
Secondo i giudici, se la patologia da cui è affetto il malato subisce un peggioramento a causa dell’errata e/o omessa diagnosi, la struttura sanitaria non risponde del danno complessivamente inteso. Infatti, occorre applicare il criterio di causalità giuridica e ascrivere all’autore dell’illecito solo la percentuale di responsabilità relativa al peggioramento delle condizioni del malato.
(Fonte Altalex)
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