Qualcosa in materia pensionistica potrebbe ora cambiare con le nuove ipotesi del Governo Renzi per permettere un’uscita più flessibile dal lavoro e risolvere alcune problematiche contingenti o strutturali cercando di non gravare ulteriormente sui conti dello Stato e dell’INPS. Le questioni riguardano i nodi degli esodati, il ricambio nella Pubblica Amministrazione e, in generale, le proposte per attenuare alcune rigidità della riforma Fornero in fatto di uscite anticipate dal lavoro.
Per quanto riguarda gli impiegati pubblici, il Ministro Madia sottolinea la necessità di svecchiare il personale della pubblica amministrazione, troppo numeroso e troppo anziano. Le ipotesi allo studio riguardano la possibilità di accedere alla pensione anticipata e ai prepensionamenti per gli statali nell’ambito degli esuberi previsti (85 mila secondo il Commissario Cottarelli), soprattutto personale prossimo al pensionamento, liberando così posti di lavoro per giovani. Nonostante la Ragioneria dello Stato sia contraria, il ministro Madia è convinta che il suo piano prepensionamenti porterebbe vantaggi al sistema economico italiano e della pubblica amministrazione, non comportando costi esosi per lo Stato.
Riguardo ai lavoratori privati, il Ministro Poletti sta studiando un meccanismo di prepensionamento con la formula del “prestito pensionistico”, ideato a suo tempo dall’ex Ministro Giovannini, che permetterebbe, previo accordo tra azienda, Stato e lavoratore, l’uscita anticipata dal mondo del lavoro in cambio di una parziale restituzione successiva da parte dallo stesso ex lavoratore, che si vedrebbe tagliare di una piccola percentuale gli assegni pensionistici.
Si lavora ad una soluzione di questo genere: il contratto di lavoro viene risolto in anticipo con il consenso delle parti e l’Inps comincia da subito a pagare la pensione. Il datore di lavoro (pur facendo a meno della prestazione) copre i residui 12 mesi di contribuzione. E il neo pensionato restituisce, senza interessi, l’anticipo rinunciando negli anni a venire a qualche decina di euro al mese sull’assegno previdenziale. Costo per lo Stato: zero.
“Ci sono tante imprese che sarebbero disponibili ad anticipare una buonuscita perché hanno bisogno di ricambio” – ha spiegato il Ministro Poletti nelle scorse settimane.
Il Ministro prepara un intervento esteso e articolato che renda possibili altri meccanismi di flessibilità in uscita. Tra le ipotesi quella di estendere il prepensionamento anche a soggetti che si trovano da quattro a un solo anno dal riposo. Si tratta in particolare di persone che hanno perso il posto o che nelle aziende vengono ormai percepite come esuberi tagliati fuori dalle logiche produttive. In questo caso, le casse statali sarebbero coinvolte. E sono 600 mila le persone (e tra queste molti esodati) che potrebbero essere potenzialmente interessate alla nuova possibilità di uscita.
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