L’11 dicembre è stato presentato a Roma il compendio SIC Sanità in cifre 2012, l’annuale ricerca del centro studi SIC di FederAnziani che fotografa costi e spese del SSN. La ricerca mette in evidenza dati fondamentali ai fini di poter meglio definire le linee di politica sanitaria. In particolare, cresce la spesa sanitaria fra il 2001 e il 2011 da 76 miliardi a 112,3 miliardi di euro (+48% in 10 anni), aumenta il ticket pro capite (da 16,6 nel 2010 a 23,7 euro nel 2012, +43% in 3 anni), non diminuisce il boom delle attività cliniche e di laboratorio (1,365 miliardi di prestazioni in un anno, circa 27 pro-capite). Permangono gli sprechi sui trapianti: 50 centri dislocati in tutta Italia e con pochi interventi ciascuno. E in più si consolidano gli sperperi su lavanderia, pulizia, guardaroba, alimentari, mensa, utenze telefoniche, riscaldamento e premi assicurativi.
Scende la popolazione italiana dell’1.55%, con 941.215 unità in meno al 31 dicembre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2010. Al contrario per gli over65 si registra un aumento pari a 0,4 punti percentuali: da 20.2% nel 2009 passano infatti a 20.6% nel 2010. Diminuiscono le giornate di degenza passando da 73 milioni circa nel 2009 a 69 milioni circa nel 2011, in diminuzione di circa il 5,55% (pari a circa 4milioni di giornate di degenza in meno) mentre i dipendenti del SSN aumentano di 7.000 unità. La spesa farmaceutica totale, tra privata e pubblica, è pari a 25.5 miliardi di euro, il SSN ne rimborsa il 76% ai cittadini, ma le ricette aumentano, negli ultimi 4 anni ci sono state oltre 21 milioni di prescrizioni in più, arrivando alla stratosferica quota di 593 milioni di ricette nel solo 2012. Ogni cittadino ha ritirato in farmacia circa 18 confezioni di medicinali a carico del SSN. Aumenta la spesa privata di consumo farmaceutico territoriale dal 2009 al 2012, passando da 6,122 a 6,160 miliardi di euro, quasi 500milioni di euro, toccando il picco nel 2011 con 6,346 miliardi di euro.
Nel 2012 il consumo di farmaci a brevetto scaduto ha rappresentato il 62% dei consumi in regime di assistenza convenzionata. Nei quattro anni presi in esame la spesa pro-capite per i farmaci a brevetto scaduto passa da 51.2 euro nel 2009 a 58.4 euro nel 2012, con un aumento del 14.06%. In termini di spesa, nel 2012 i farmaci a brevetto scaduto hanno rappresentato il 37.7% della spesa netta convenzionata, con un incremento del 6.4% rispetto al 2011. Oggi i farmaci equivalenti rappresentano il 13.4% del totale della spesa, in crescita rispetto al 9.5% del 2011.
La compartecipazione alla spesa (ticket), nel 2012, è stata pari a 1,4 miliardi di euro e ha registrato, rispetto al 2011, un aumento del 5,2%, pari a 23,7 euro per cittadino. Gli sprechi per voci di costo come lavanderia, pulizia, materiali di guardaroba; prodotti alimentari e mensa; utenze telefoniche; riscaldamento e premi assicurativi, ogni anno fanno registrare in media inefficienze pari al 35% del loro ammontare di oltre 4 miliardi. E infine i contribuenti pagano anche il ripiano del Fondo Sanitario Regionale, con l’aggravante delle addizionali regionali se gli amministratori non sanno tenere testa al loro compito.
I dati del SIC non fanno che confermare quanto da sempre sostenuto dall’Anap in campo sanitario e confermato anche nella Conferenza Programmatica di San Vincenzo. Occorre determinare e far rispettare dalle Regioni i costi standard, come, del resto, annunciato anche dal Ministro Lorenzin; occorre rivalutare la figura del medico di famiglia e prevedere, per gli anziani, la presenza del geriatra; occorre reinvestire i risparmi che si otterranno per migliorare l’assistenza socio-sanitaria e, in particolare, l’assistenza domiciliare.
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