Nei giorni scorsi il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha presentato alla Camera dei Deputati il Rapporto Annuale INPS 2019, un documento di 337 pagine che illustra alcuni aspetti dell’economia italiana visti dall’osservatorio INPS e fa il punto dell’andamento economico-finanziario-gestionale dell’Istituto, anche alla luce dei provvedimenti più recenti approvati dal Parlamento, fra i quali il Reddito/Pensione di cittadinanza e il pensionamento con Quota 100.
Nella sua relazione Tridico tesse gli elogi delle misure messe in campo dal Governo Conte ed afferma che, isolando dal bilancio dell’Inps la reale spesa per le pensioni, e quindi escludendo tutte le altre prestazioni, viene fuori che il sistema pensionistico italiano è solido. Previsioni ottimistiche arrivano dal Presidente anche per quanto riguarda gli effetti del Reddito/Pensione di cittadinanza, i cui nuclei familiari percettori potrebbero salire fino ad un milione, e dei nuovi pensionamenti con Quota 100, che a fine anno saranno circa 205.000. Secondo Tridico tali misure non solo contribuiranno alla stabilizzazione ciclica dell’economia, ma avranno anche un impatto positivo sulla crescita potenziale e sulla annunciata riduzione della povertà.
Alcuni numeri riguardanti le pensioni e la spesa pensionistica: Si riportano appresso alcune tabelle estratte dal Rapporto annuale dell’INPS.
Nel 2018 i pensionati INPS sotto i mille euro al mese erano più di un terzo del totale e le donne pensionate erano – e sono – di gran lunga più povere, essendo tra queste la quota di chi riceve meno di mille euro pari a 43,6%. Per contro oltre 1 milione e 189 mila pensionati (il 7,7%) percepiscono più di 3 mila euro al mese. Nel complesso, alla fine dell’anno scorso all’INPS risultavano erogate 16,8 milioni di pensioni, per un importo medio di 1.156 euro. Se invece si considera l’importo medio mensile che percepiscono i pensionati, considerando che molti di loro ricevono più di un trattamento, questo è pari a 1.548 euro.
I pensionati ex artigiani alla fine del 2018 erano 1.695.608, con un importo medio lordo di pensione di circa 928 euro. In termini generali la spesa per rate di pensione dell’anno 2018, espressa in termini di competenza a finanziaria, al netto della spesa per trattamenti per carichi familiari pari a 671 milioni, è risultata pari a 265.573 milioni, con un aumento dell’1,9% rispetto al 2017.
Reddito e pensione di cittadinanza: Nei primi tre mesi di applicazione del reddito di cittadinanza, le domande pervenute all’INPS – sostiene il Presidente dell’INPS – sono state oltre 1,3 milioni. A fine giugno, risultavano percettori di reddito o pensione di cittadinanza circa 840 mila nuclei familiari (di cui oltre 102mila destinatari della pensione di cittadinanza), per un numero complessivo di persone coinvolte di oltre 2 milioni, con un assegno medio mensile di 500 euro, che arriva ad un massimo di circa 626 euro per nuclei con cinque componenti.
Non vengono forniti dati specifici sulle somme percepite come Pensione di cittadinanza, che – a quanto ci risulta – dovrebbero essere alquanto modeste, in quanto è rilevante, tra i requisiti di accesso, il peso del reddito familiare, in quanto – contrariamente al Reddito di Inclusione (ReI) – debbono essere considerati anche i trattamenti correnti sottoposti alla prova dei mezzi, che rilevano sia sul piano dei requisiti di accesso che sull’importo erogato.
Nel Sud e nelle Isole risiede circa il 60% dei nuclei beneficiari. Le domande arrivate all’Inps sono a fine giugno sono state 1.315.153, presentate per il 67,1% tramite Caf, il 22,3% attraverso Poste Italiane e il 10,3% con i patronati. In questa prima fase è stato elaborato l’89% delle domande pervenute di cui il 62% sono state accolte e il 27% respinte.
Considerato che in sede di approvazione del provvedimento i beneficiari erano stati stimati in 1 milioni e 248 mila e che la copertura finanziaria prevista era di 5,6 miliardi di euro per il primo anno di applicazione e 7,2 miliardi per il 2020, ci sarebbe – secondo Tridico – la possibilità di raggiungere un milione di nuclei beneficiari entro la fine dell’anno e potrebbe essere enormemente ridotta la popolazione sotto la soglia di povertà assoluta.
Quota 100: Tridico ha riferito che complessivamente alla fine del mese di giugno sono pervenute 154.095 domande di pensione anticipata con Quota100. Sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione, alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 miliardi. Si tratta di un numero di beneficiari inferiore del 29% a quello che era stato stimato (290.000 per il 2019). L’importo medio della pensione mensile per le domande raccolte è di circa 1.900 euro.
Per quanto riguarda in modo specifico gli artigiani, le pensioni erogate dall’INPS con Quota 100 sono state 14.278 (13.015 uomini e 1.263 donne), con un importo medio di circa 1.043 euro mensili (1.111 euro per gli uomini e 821 euro per le donne).