Secondo l’Istat, nel 2018, in base ai dati stimati, prosegue la diminuzione della popolazione residente già riscontrata nei tre anni precedenti, con un decremento della popolazione iscritta in anagrafe riconducibile in larga misura alla dinamica naturale. La dinamica migratoria aumenta, grazie all’incremento delle iscrizioni dall’estero a fronte della crescita delle cancellazioni per l’estero per il quarto anno consecutivo.
Non si ferma la crescita dell’indice di vecchiaia che al 1° gennaio 2018 raggiunge quota 168,9: il rapporto tra gli anziani (65 anni e più) e i giovani (meno di 15 anni) registra così un nuovo record nazionale. Parallelamente, l’indice di dipendenza segna un leggero aumento rispetto al 2017 e raggiunge il 56,1%.
Nel 2018 la stima della speranza di vita alla nascita si mantiene pressoché stabile rispetto al dato osservato nel 2017 per entrambi i generi. La stima per il 2018 del tasso di fecondità totale si attesta su una media di 1,32 figli per donna, in linea con il 2017, valore sensibilmente inferiore alla cosiddetta “soglia di rimpiazzo” che garantirebbe il ricambio generazionale. L’età media al parto rimane invariata rispetto all’anno precedente.
Dopo l’aumento del biennio precedente, nel 2017 si osserva una nuova riduzione dei matrimoni: il quoziente di nuzialità scende a 3,2 matrimoni per mille abitanti, mentre aumenta ancora la quota di matrimoni celebrati con rito civile. Nel 2017 il numero delle separazioni rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente mentre quello dei divorzi è in via di assestamento dopo la crescita del biennio 2015-2016 a seguito dell’entrata in vigore della legge sul “divorzio breve”.
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