È stato pubblicato nel Supplemento Ordinario n. 21 alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio 2020 il Decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34 (cosiddetto Decreto Rilancio) recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il decreto va adesso all’esame del Parlamento e dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni.
Si tratta di un maxi decreto da 55 miliardi di euro che da una parte vuole sostenere famiglie e imprese nell’attuale difficile situazione e dall’altra si pone l’obiettivo di rilanciare l’economia.
Limitandoci in questo articolo al pacchetto sanità, il decreto assegna al comparto risorse per circa 3,2 Miliardi, con una particolare spinta verso l’assistenza territoriale, alla quale vanno 1,256 Miliardi. Altri 1,467 Miliardi sono destinati agli ospedali, 430,9 milioni per diversi interventi sul personale sanitario e infine 95 milioni per finanziare 4.200 contratti di specializzazione medica in più. Risorse vengono dedicate anche alla disabilità e al Fondo per le non autosufficienze. Si propone una sintesi degli interventi previsti per il settore.
Assistenza territoriale
- Piani regionali – Al fine di contrastare la diffusione del Covid-19, si punta al rafforzamento dell’offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale, attraverso l’adozione, da parte delle Regioni, di piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale, in collaborazione con i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici e Unità speciali di continuità assistenziale (Usca). Ciò con l’obiettivo di un monitoraggio costante e a un tracciamento precoce dei casi e dei contatti, con relativo isolamento e trattamento.
- Interventi domiciliari – Azioni terapeutiche e assistenziali sempre più a livello domiciliare, per decongestionare le strutture ospedaliere e favorirne un deflusso monitorato. Specifici provvedimenti verranno posti in essere per portare l’assistenza agli ultra 65enni dagli attuali 610.741 pazienti, pari al 4% della popolazione over 65, a 923.500 pazienti, pari al 6,7%. Il che porterebbe l’Italia al di sopra della media Ocse, attualmente del 6%.
- Telemedicina – Per la gestione delle attività di sorveglianza attiva, vengono messe a disposizione a domicilio dei pazienti apparecchiature per il monitoraggio della Saturimetria e si farà uso di apposite app di telefonia mobile. Centrali operative regionali per garantire il coordinamento delle attività sanitarie e socio sanitarie territoriali, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina.
- RSA – Viene disposto l’incremento dei controlli nelle residenze sanitarie assistite (Rsa), anche attraverso la collaborazione di medici specialisti.
- Personale – Rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali, per potenziare l’assistenza domiciliare integrata ai pazienti in isolamento domiciliare e ai malati cronici, disabili, persone con disturbi mentali o in situazioni di fragilità. Con questo obiettivo viene introdotta la figura dell’infermiere di quartiere, per un totale di 9.600 nuovi infermieri, 8 ogni 50mila abitanti, anche a supporto delle Usca. Riconoscimento di indennità maggiorate al personale medico ed infermieristico che fa parte delle Unità Speciali di continuità territoriale.
- Assistenza sociale – Per la valutazione complessiva dei bisogni dei pazienti e l’integrazione con i servizi socio-sanitari, le Usca saranno integrate dalla figura degli assistenti sociali regolarmente iscritti all’Albo professionale.
Rete ospedaliera
- Ristrutturazione rete ospedaliera – Dotazione di almeno 3.500 posti letto di Terapia Intensiva (corrispondente ad un incremento di circa il 70% del numero di posti letto preesistenti la pandemia) e incremento di 4.225 posti letto di area semi-intensiva per rispondere all’emergenza Covid; dotazione, in aggiunta, di 300 posti letto suddivisi in 4 strutture movimentabili. Per l’insieme di questi interventi è previsto uno stanziamento di 1,467 miliardi per il 2020.
- Alberghi per la quarantena – Laddove per applicare le misure di isolamento domiciliare e di quarantena, o per ospitare pazienti dimessi dagli ospedali, sia necessario disporre temporaneamente di immobili alternativi al domicilio privato, Regioni e Province autonome potranno stipulare contratti d’affitto con strutture alberghiere o di tipologia analoga.
- Trasporto pazienti – Le Regioni vengono autorizzate a implementare i mezzi di trasporto dedicati ai trasferimenti secondari per i pazienti Covid-19, per le dimissioni protette e per i trasporti interospedalieri.
- Risorse e assunzione personale – Vengono stanziati 1,467 miliardi di euro per l’assistenza ospedaliera e 430,9 milioni di euro per investimenti sul personale, tra assunzioni e incentivi. Inoltre vengono stanziati 105 milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021 per aumentare il numero dei contratti di medici specializzandi.
Abolizione IVA prodotti sanitari anti Covid
Viene eliminata l’IVA fino al 31 dicembre 2020 per i prodotti sanitari al centro della lotta contro il virus. Oltre alle mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, anche ventilatori polmonari, pompe infusionali e peristaltiche per nutrizione enterale, tubi endotracheali, termometri, tute, articoli di abbigliamento protettivo, tamponi, provette sterili e ogni tipo di detergente disinfettante per mani.
Fascicolo sanitario elettronico
Si punta al potenziamento e al rafforzamento delle disposizioni concernenti la realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse), finalizzato alla raccolta dei dati e dei documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito.
Assistenza e servizi per la disabilità
Il Fondo per le non autosufficienze viene incremento di ulteriori 90 milioni per l’anno 2020, di cui 20 milioni destinati alla realizzazione di progetti per la vita indipendente. Si prevede inoltre un incremento di 20 milioni per il 2020 del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Infine, si istituisce il “Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità“, attraverso cui si vuole favorire l’adozione in queste strutture di dispositivi di protezione individuale o nuove modalità organizzative per la prevenzione del rischio di contagio, al fine di scongiurare la serie di tragici decessi di persone anziane che si sono verificati e si stanno ancora verificando durante la pandemia.
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