Grande partecipazione di delegati all’Assemblea Nazionale dell’Anap che si è tenuta a Roma il 28 aprile per rinnovare gli Organi e le cariche sociali.
All’Assemblea sono intervenuti anche il Presidente Giorgio Merletti, il Vice Presidente Vicario Claudio Miotto e il Segretario Generale Cesare Fumagalli della Confartigianato i quali, oltre a portare il saluto della Confederazione, hanno anche voluto sottolineare l’importante ruolo dell’Anap nell’ambito dell’Organizzazione e le grandi possibilità di sviluppo.
Contestualmente alla riconferma di Giampaolo Palazzi a Presidente e di Fabio Menicacci a Segretario Nazionale, l’Assemblea ha rinnovato i quadri del Consiglio direttivo. Come Vice Presidenti sono stati nominati: Giovanni Mazzoleni (Vicario), Gaetano Attivissimo, Gino Cogo, Sergio Lucesoli e Adriano Sonzini. Antinesca De Pol è stata nominata Coordinatrice dei Maestri d’opera e d’esperienza.
Il Presidente Palazzi, nel suo intervento dopo la rielezione, ha tracciato il programma per il prossimo quadriennio che si incentrerà essenzialmente sul ruolo fondamentale del territorio per lo sviluppo dell’Associazione sia sul piano politico-sindacale sia su quello organizzativo.
L’Assemblea ha poi approvato un Ordine del giorno – che di seguito si riporta – nel quale si denuncia il perdurare di una situazione di grande disagio degli anziani e si chiede al Governo di operare sul piano fiscale, sociale e dei servizi per garantire il benessere dei cittadini e sostenere i redditi delle classi più deboli della popolazione.
Ordine del Giorno: I pensionati dell’ANAP-Confartigianato, riuniti a Roma il 28 aprile 2015 nell’Assemblea Nazionale per il rinnovo delle cariche elettive, mentre si felicitano per la rielezione di Giampaolo Palazzi come Presidente Nazionale dell’Associazione, al quale rivolgono un caloroso ed affettuoso augurio di buon lavoro, esprimono le loro preoccupazioni per il perdurare di una situazione di estremo disagio degli anziani, una parte consistente dei quali, ormai, versa in condizioni di vera e propria povertà.
Da parecchi anni a questa parte i pensionati hanno subìto da un lato la svalutazione monetaria dei loro trattamenti a causa di un sistema di perequazione automatica assolutamente inadeguato – a cui si sono aggiunti i blocchi della rivalutazione -, e dall’altro un abbassamento dei livelli di assistenza sociale e sanitaria, con l’esclusione di molte prestazioni e servizi dall’ambito del servizio pubblico e con l’assunzione a carico dei cittadini di quote sempre più consistenti di partecipazione alla spesa. Contemporaneamente si sono inasprite in modo esasperato le regole per l’accesso al pensionamento.
Tutto ciò è il risultato delle politiche messe in atto dai vari Governi negli ultimi anni, che nel campo socio-assistenziale e pensionistico si sono purtroppo concretizzate in interventi legislativi volti prevalentemente a ridurre il welfare pubblico e mai in qualche concreto e significativo intervento di sostegno alle persone anziane.
Il Governo in carica, pur non adottando provvedimenti di indiscriminato taglio delle prestazioni sociali, non si è molto discostato dalle impostazioni precedenti per quello che riguarda l’attenzione alle problematiche degli anziani e dei pensionati, fatto che emerge in modo emblematico dal Documento di Economia e Finanza 2015.
Per queste ragioni i pensionati dell’ANAP-Confartigianato, esaminati i contenuti del DEF, con particolare riguardo al Programma Nazionale di Riforma, nel quale si delineano le azioni di politica economica che il Governo intende mettere in atto nell’ambito del semestre europeo, constatato che il Documento è assai carente sulle grandi tematiche sociali proprie di una società che invecchia – dalla salute ai servizi sociali, dalle fragilità della terza età al rapporto intergenerazionale, dalla povertà all’integrazione sociale -, mentre il capitolo sulla sanità prevede un Fondo sanitario in diminuzione, considerato che non emergono nel DEF indicazioni di misure volte a rimuovere la stagnazione della domanda interna, che costituisce il principale ostacolo alla ripresa dell’economia, mentre sarebbe necessario indirizzare i sostegni economici verso le classi meno abbienti per avere sicuri ritorni nella crescita dei consumi, nella consapevolezza che servono prevalentemente misure per sostenere la crescita e far uscire il Paese dalla difficile situazione in cui si trova, ma anche che, per produrre buona occupazione e sviluppo, occorre contemporaneamente garantire il benessere dei cittadini, specie quelli più deboli, ritengono che le problematiche degli anziani non possono essere ignorate, come invece fa il Programma Nazionale di Riforma, nel quale questi soggetti, che costituiscono il 20 per cento della popolazione, non vengono neppure citati, sollecitano il Governo ad operare sul piano fiscale, sociale e dei servizi per garantire piena dignità ad ogni categoria di cittadini, ivi compresi i pensionati, privilegiando scelte efficaci che vadano in direzione del contrasto alla povertà, così come sollecitato dall’Unione Europea, agendo altresì sulla qualificazione della spesa sociale e non sui tagli di risorse e servizi, auspicano che il Documento di Economia e Finanza venga integrato con misure di politica fiscale espansive per sostenere i redditi delle famiglie e i consumi, estendendo il bonus fiscale erogato ai lavoratori dipendenti anche ai pensionati, specie se dovessero liberarsi nuove risorse.
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