Riunione allargata dei Consigli Direttivi Anap di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia
- Anap Confartigianato Friuli Venezia Giulia
Trieste 27 febbraio 2016: Intervento di saluto del Presidente regionale Anap cav. Pietro Botti.
Prima di tutto voglio ringraziare gli illustri ospiti che oggi ci hanno onorato con la loro presenza, accettando il nostro invito a questa riunione dei Direttivi congiunti dell’Anap di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone: il Presidente nazionale Giampaolo Palazzi e il Segretario nazionale Fabio Menicacci. Come in precedenti occasioni, anche in questa circostanza, hanno dimostrato una grande attenzione nei nostri confronti rispondendo al nostro invito con grande disponibilità e tempismo.
Ringrazio per la sua presenza il Presidente della Federazione regionale Graziano Tilatti, il Presidente delle Confartigianato di Trieste Dario Bruni, il Presidente della Confartigianato di Gorizia Ariano Medot e il Vice Presidente della Confartigianato di Udine Franco Buttazzoni assieme ai Segretari provinciali di Trieste Enrico Eva e di Gorizia Marco Gobbo.
Voglio ringraziare anche i miei colleghi Presidenti provinciali dell’Anap: il Vice Presidente Giuseppe Spartà che ci ospita in questa struttura, il Presidente dell’Anap di Pordenone Ennio Puppi e quello di Gorizia Alcide Bidut assieme ai coordinatori provinciali Anap di Trieste Elvi Malaroda, di Udine Isabella Plazzotta, di Gorizia Gianfranco Olivier e di Pordenone Lucilla Vignando.
Ma ringrazio anche soprattutto tutti i dirigenti e i soci dell’Anap della nostra regione che con la loro numerosa presenza, pur in una giornata prefestiva, ci consentono di organizzare un importante momento di informazione-discussione sui temi più importanti che oggi coinvolgono il mondo dei pensionati soprattutto alla luce delle decisioni che il Governo ha recentemente assunto nei nostri confronti.
Le brevi considerazioni che intendo fare in questo mio intervento di saluto, e che verranno successivamente illustrate ed approfondite dai nostri massimi vertici nazionali, prendono lo spunto da quello che il Governo ha fatto a livello nazionale con la legge di stabilità e con successivi provvedimenti.
Ancora una volta i pensionati continuano ad essere il facile bersaglio delle scelte politiche del Governo che continua a puntare su questa categoria di cittadini, già particolarmente fragile Ed in difficoltà per “fare cassa”.
Voglio citare solamente le recenti notizie che stanno girando relative ai tagli sulle pensioni di reversibilità che in sostanza, qualora dovessero venire riconfermate, sarebbero un ulteriore sacrificio imposto ad una categoria già fortemente penalizzata.
Voglio solo ricordare che quasi la metà dei pensionati in Italia percepisce una pensione inferiore ai 1.000 Euro al mese ed oltre 2 milioni di essi hanno una pensione inferiore ai 500 Euro.
Accanirsi ancora una volta, colpendo i diritti acquisiti che sono stati pagati con anni di contribuzione, contro questi cittadini per problemi di equilibrio di bilancio dei conti, rappresenta secondo noi un’inaccettabile ingiustizia sociale.
Siamo perfettamente consapevoli che il nostro Paese sta attraversando una situazione di grande difficoltà economica che impone scelte a volte dolorose ed impopolari, ma seguire la strada più semplice di mettere le mani nelle tasche ai “soliti noti” è per noi una scelta inaccettabile.
Si comincino a colpire le vere posizioni di privilegio, che per quello che ci riguarda nel mondo degli anziani sono rappresentate dalle cosiddette pensioni d’oro, e si abbia il coraggio una volta tanto di incidere su quelli che rappresentano i veri nodi e le vere diseconomie del nostro sistema economico e sociale.
Ma non è solamente il problema delle pensioni a preoccuparci, ma anche quello dei servizi sociali e sanitari. Anzi forse questo è un problema ancora più grave del primo: infatti se per un normale cittadino, giovane o in attività di lavoro, la diminuzione delle coperture sanitarie e dei servizi socio-assistenziali rappresenta un problema, per una persona anziana questo problema diventa un dramma. Noi tutti sappiamo cosa ha rappresentato negli anni scorsi per il mondo dei pensionati e degli anziani un sistema di servizi sanitari e socio-assistenziali valido ed efficiente; nella nostra regione possiamo sicuramente dire che questo sistema ha funzionato meglio che in altre parti d’Italia.
Smantellare oggi tutto ciò crea drammi personali e sociali: perdere il diritto all’assistenza o essere costretti a pagarsi privatamente le prestazioni sanitarie per ottenerle in tempi accettabili è un sacrificio per una persona giovane ma per un anziano con la pensione bassa sono un ostacolo insormontabile.
Ma non voglio dilungarmi nell’elencazione dei problemi che abbiamo difronte in quanto gli stessi verranno sviluppati in maniera più adeguata dal Presidente Palazzi e dal Segretario Menicacci.
Voglio invece fare una considerazione relativa alla nostra Associazione, l’Anap, che sia a livello nazionale che a livello regionale rappresenta una componente determinante all’interno del sistema della Confartigianato sia dal punto di vista del numero di soci sia dal punto di vista del suo ruolo e della sua rappresentanza. Dobbiamo essere consapevoli di questo nostro peso politico ed organizzativo; dobbiamo liberarci di un “complesso di inferiorità” che ancora spesso caratterizza il nostro modo di porci all’interno della società ma anche all’interno della Confartigianato.
Forse quello che ci manca qualche volta è la determinazione e la forza con cui porre le nostre giuste e legittime istanze. E questo nostra eccesiva “timidezza” ha spesso fatto sì che il Governo e le Istituzioni pubbliche abbiano colpito “sparando sulla Croce Rossa”.
Bisogna dire che la Confartigianato su questo tema ha recentemente fatto passi avanti puntando ad un rilancio organizzativo e politico di Confartigianato Persone.
Oggi la nostra casa madre ha capito che non si risolvono i problemi del Paese e neanche quelli delle imprese se contestualmente ai problemi dell’economia delle aziende e degli imprenditori non si difendono gli interessi anche dei cittadini in quanto persone.
Forse dobbiamo mobilitarci un pò di più e riappropriarci pienamente del ruolo politico dell’Anap in quanto forte Associazione di rappresentanza degli interessi dei pensionati. Dobbiamo fare sentire con più forza la nostra voce affinchè non si continui sulla strada di colpire il più debole.
Anche questa nostra iniziativa odierna vuole essere un contributo che va in questa direzione: non solo avere informazioni su quello che stanno facendo nei nostri confronti, ma anche un momento di mobilitazione per far sentire a chi di dovere il nostro dissenso.
Voglio concludere questo mio breve intervento di saluto rivolgendomi al Presidente ed al Segretario nazionale per comunicare che l’Anap del Friuli Venezia Giulia sarà al loro fianco in tutte quelle iniziative che verranno organizzate a livello nazionale in difesa dei numerosi pensionati che noi rappresentiamo.