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La salute mentale è uno dei temi più urgenti del nostro tempo. In Italia, oltre 16 milioni di persone soffrono di disturbi mentali, con un impatto che non è solo sanitario ma anche sociale ed economico. La composizione del fenomeno della malattia mentale per età riflette l’invecchiamento della popolazione generale, dato che un’ampia percentuale di pazienti è al di sopra dei 45 anni (67,3%).

Per rispondere a questa crisi, è stato istituito l’Intergruppo Parlamentare “One Mental Health”, che punta a creare una strategia nazionale per migliorare l’accesso alle cure, adeguare le risorse e combattere il pregiudizio che circonda condizioni come la depressione e l’ansia.

Salute Mentale in Italia
Image by jcomp on Freepik

L’intergruppo, presentato ufficialmente presso il Senato, ha come suo obiettivo principale quello di trasformare le istanze di esperti, associazioni e pazienti in azioni legislative capaci di garantire interventi più efficaci, migliorando l’assistenza e promuovendo l’inclusione sociale.

I numeri dell’emergenza salute mentale in Italia

Il panorama italiano della salute mentale presenta dati preoccupanti:

  • 16 milioni di persone affrontano disturbi mentali, tra cui ansia, depressione, schizofrenia e disturbi bipolari.
  • Il 75% dei casi riguarda ansia e depressione, ma il 12,5% (oltre 2 milioni di persone) non riesce ad accedere alle cure necessarie, spesso a causa dello stigma o dell’inefficienza del sistema sanitario.
  • Ogni giorno, oltre 1.500 persone accedono al pronto soccorso per emergenze psichiatriche.

Questi numeri dimostrano che la crisi della salute mentale non è più un problema nascosto: si tratta di una vera e propria emergenza nazionale, che richiede interventi urgenti e coordinati.

Boom di richieste e carenze nei servizi psichiatrici

Il pronto soccorso e i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) sono sovraccarichi. Nel 2023 si sono registrati:

  • 26.000 accessi in più ai servizi psichiatrici rispetto al 2022.
  • Un aumento del 10% degli utenti seguiti dai DSM, passati da 776.829 a 845.040.
  • Una riduzione del numero dei Dipartimenti, scesi da 183 nel 2015 a 139 nel 2023, mentre mancano circa 12.000 operatori per soddisfare gli standard di cura.

Questa pressione sui servizi territoriali ha portato a un incremento dei costi della salute mentale, con prestazioni territoriali che hanno superato quota 9,6 milioni. Tuttavia, l’Italia continua a spendere solo il 3,5% del Fondo Sanitario Nazionale per la salute mentale, ben al di sotto del 10% raccomandato dalla Lancet Commission.

Una nuova visione per la salute mentale: One Mental Health

L’Intergruppo Parlamentare adotta il concetto di “One Mental Health”, che vede la salute mentale come una componente fondamentale del benessere generale. Questo approccio olistico punta a:

  • Migliorare l’accesso alle cure: Investendo nella medicina territoriale e nella telemedicina.
  • Potenziamento delle risorse: Formazione continua per gli operatori sanitari e aumento del personale.
  • Lotta allo stigma: Campagne di sensibilizzazione per normalizzare i disturbi mentali e promuovere l’inclusione sociale.
  • Focus sulla prevenzione: Supportando i giovani e facilitando la transizione tra servizi di neuropsichiatria infantile e adulti.

Questi interventi sono essenziali per migliorare non solo la qualità dell’assistenza, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disturbi mentali.

Stigma e mancanza di supporto: il 3,5% degli italiani non riceve aiuto

Oltre 2 milioni di italiani (il 3,5% della popolazione) con diagnosi di depressione o altri gravi disturbi mentali non riescono a trovare supporto. Questo fenomeno è aggravato da barriere culturali e sociali che scoraggiano le persone dal cercare aiuto, ma anche dalla carenza di servizi accessibili.

Gli esperti sottolineano che ogni euro investito nella salute mentale produce un ritorno economico di quattro euro, grazie al miglioramento della produttività e alla riduzione dei costi sanitari e sociali. Tuttavia, l’Italia rimane il fanalino di coda in Europa per la spesa in cura mentale.

Prospettive future e priorità dell’Intergruppo

Il nuovo Intergruppo Parlamentare rappresenta un passo avanti per creare una strategia nazionale e colmare le lacune del sistema sanitario. Tra le priorità:

  1. Incremento delle risorse: Aumentare la spesa per la salute mentale fino ad almeno il 5% del Fondo Sanitario Nazionale.
  2. Sviluppo della telemedicina: Implementare strumenti digitali per migliorare il monitoraggio e ridurre i tempi di attesa.
  3. Rafforzamento del personale: Assumere nuovi operatori e formare quelli esistenti.
  4. Iniziative di sensibilizzazione: Ridurre lo stigma associato ai disturbi mentali attraverso campagne educative.
  5. Transizione tra età evolutiva e adulta: Creare continuità nei servizi per evitare che i giovani restino senza supporto adeguato.

La salute mentale non riguarda solo la cura, ma anche il diritto alla dignità e all’inclusione. Superare lo stigma e adeguare le risorse è il primo passo per costruire una società più giusta e consapevole.

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