In aumento le strutture per l’assistenza territoriale e per la riabilitazione, così come le donne medico e le infermiere. Spesso si assiste a grande variabilità regionale. Questo il trend registrato, per l’anno 2011, da due pubblicazioni a cura della Direzione generale del sistema informativo e statistico del Ministero della Salute:
- Annuario statistico nazionale – Attività gestionali ed economiche delle Asl e Aziende ospedaliere, Anno 2011
- Personale delle ASL e degli Istituti di cura pubblici – Anno 2011
Di seguito i risultati principali illustrati nei due documenti per l’anno 2011, consultabili sul sito del Ministero della Salute.
- Territorio: Tra il 2008 e il 2011 si evidenzia una diminuzione delle strutture che erogano assistenza ospedaliera (si registra una contrazione pari a -1,9% del numero di strutture pubbliche). Per l’assistenza specialistica ambulatoriale si assiste ad un lieve aumento dello 0,1% delle strutture pubbliche e ad una diminuzione del -1,5% per quelle private accreditate. Significativi incrementi, soprattutto per il privato accreditato, sono evidenziati dai trend dell’assistenza territoriale semiresidenziale (+0,1% per il pubblico, +7,8% per il privato accreditato) dell’assistenza territoriale residenziale (+1,8% per il pubblico, +7,8% per il privato accreditato), e dell’assistenza riabilitativa ex art.26 (+6,6% per il pubblico, +0,2% per il privato accreditato). Infine per l’assistenza erogata da altre strutture territoriali, a fronte di un aumento del 1,7% delle strutture pubbliche, si rileva un aumento del 3,8% delle strutture private accreditate.
In crescita anche l’assistenza domiciliare integrata. Nel corso del 2011 sono stati assistiti al proprio domicilio 605.896 pazienti, di questi l’83,2% sono over 65 anni e il 9,1% sono malati terminali. Mediamente a ciascun paziente sono state dedicate circa 22 ore di assistenza, erogata in gran parte da personale infermieristico (14 ore). Le ore dedicate a ciascun malato terminale risultano, invece, pari a 23. L’Annuario 2011 analizza anche la situazione di medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, convenzionati con il SSN. In media a livello nazionale ogni medico di base ha un carico potenziale di 1.144 adulti residenti, ma a livello regionale esistono notevoli differenze.
Ogni pediatra a livello nazionale ha in carico 1.030 bambini, con una variabilità territoriale anche più elevata rispetto a quella registrata per i medici di base. Spicca il dato della P.A. di Bolzano: 1.279 bambini per pediatra. Tutte le Regioni comunque sono caratterizzate da una forte carenza di pediatri in convenzione con il SSN ad eccezione dell’Abruzzo, Sardegna e Sicilia.
Con riferimento all’assistenza farmaceutica convenzionata, in Italia nel 2011 sono state prescritte 586.172.530 ricette SSN, con un importo di poco superiore a 11 miliardi di euro e con un costo medio per ricetta di circa 21 euro. Alta la variabilità regionale: in Toscana il costo medio è pari a 14,91 euro, mentre in Lombardia ammonta a 23,25 euro. - Ospedale: Nel 2011 l’assistenza ospedaliera si è avvalsa di 1.120 istituti di cura; di questi, il 53% sono pubblici e il rimanente 47% privati accreditati. Risulta confermato il trend decrescente del numero degli istituti, già segnalato negli anni precedenti, anche per effetto della riconversione e dell’accorpamento di molte strutture. Il 66% delle strutture pubbliche è costituito da ospedali direttamente gestiti dalle Aziende Sanitarie Locali, il 10% da Aziende Ospedaliere, ed il restante 23% dalle altre tipologie di ospedali pubblici. Il S.S.N. dispone di poco più di 211 mila posti letto per degenza ordinaria, di cui il 21% nelle strutture private accreditate, 20.678 posti per day hospital, quasi totalmente pubblici (90%) e di 8.263 posti per day surgery in grande prevalenza pubblici (79%). A livello nazionale sono disponibili 4,0 posti letto ogni 1.000 abitanti, in particolare i posti letto dedicati all’attività per acuti sono 3,4 ogni 1.000 abitanti. A livello territoriale la situazione non è omogenea: il Molise è fra le Regioni con la maggiore densità di posti letto (ce ne sono 4,7 ogni 1.000 abitanti), mentre l’Umbria (3,5 posti letto) e la Campania (3,4 posti letto) sono fra quelle con la minor disponibilità. I posti letto destinati alla riabilitazione e lungodegenza sono, a livello nazionale, pari 0,6 ogni 1.000 abitanti, anche in questo caso con una notevole variabilità regionale. La presenza di apparecchiature tecnico-biomediche (nelle strutture ospedaliere ed extraospedaliere) risulta in aumento nel settore pubblico, ma la disponibilità è fortemente variabile a livello regionale: esistono in Italia circa 107,8 mammografi per ogni milione di abitanti, ma se ne registrano oltre 150 in diverse Regioni (Valle d’Aosta, P.A.Trento, Umbria). Particolare interesse ha rivestito in questi ultimi anni l’area dell’emergenza: il 54,5% degli ospedali pubblici risulta dotato nel 2011 di un dipartimento di emergenza e oltre la metà degli istituti (64,0%) di un centro di rianimazione. Il pronto soccorso è presente in oltre l’80% degli ospedali. Il pronto soccorso pediatrico è presente nel 15,0% degli ospedali.
Con riferimento alle strutture con pronto soccorso, nel 2011 ci sono stati quasi 3,6 accessi ogni 10 abitanti; di questi quasi il 15% è stato in seguito ricoverato. Nelle strutture con pronto soccorso pediatrico, invece, ci sono stati 1,4 accessi ogni 10 abitanti fino a 18 anni di età; per l’8,7% di questi è stato successivamente disposto il ricovero. - Personale SSN: Nel 2011 le donne che lavorano per il Servizio Sanitario Nazionale sono molto più numerose degli uomini (quasi il doppio): in particolare, i 415.468 “camici rosa” rappresentano il 64,6% del personale dipendente (+0,8% rispetto al 2010), contro il 35,4% degli uomini. In aumento soprattutto le donne medico (+1,4%), ma anche le infermiere (+0,3%).
Per “Personale dipendente del SSN” si intende il personale di: Aziende Sanitarie Locali (compreso il personale degli Istituti di cura a gestione diretta), Aziende ospedaliere, Aziende Ospedaliere integrate con il Servizio Sanitario Nazionale e Aziende Ospedaliere integrate con l’Università.La crescita delle donne nel personale dipendente del SSN è uno degli aspetti messi in evidenza nella monografia “Personale delle ASL e degli Istituti di cura pubblici – Anno 2011“, a cura del Ministero della Salute, Direzione generale del sistema informativo e statistico sanitario, Ufficio di direzione statistica. La pubblicazione illustra i dati al 2011 del personale dipendente nelle strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale.
Secondo quanto illustrato nel documento, nel 2011 il personale dipendente del SSN è pari a 643.169 unità, complessivamente per i ruoli sanitario, professionale, tecnico ed amministrativo (comprese le qualifiche atipiche). Rispetto al 2010, per quanto i valori assoluti non siano significativi, si è registrato un calo di circa 3.000 unità di personale.
Le donne dipendenti del SSN sono 415.468, in aumento (+0,8%) rispetto al 2010, mentre cala ancor più che nell’anno precedente il numero degli uomini, che nel 2011 si attesta a 227.701 (-2,7%).
Di tutto il personale dipendente SSN, i medici e odontoiatri nel 2011 sono 106.779 (lo scorso anno erano 107.448); di questi, il 38,3% è costituito da donne. La quota delle donne medico sul totale ha registrato un aumento di 1,4% rispetto al 2010. In sintesi: il numero (assoluto) dei medici e odontoiatri è diminuito, ma la percentuale di donne è aumentata. Appartengono al personale infermieristico 264.378 unità; di queste, ben il 77,3% è rappresentato da donne. La quota di donne infermiere sul totale resta sostanzialmente stabile (nel 2010 era pari al 77,0%).
Dal punto di vista della ripartizione geografica, se si considera il numero assoluto dei dipendenti del SSN, nel 2011 solo in 9 Regioni si registra un leggero aumento rispetto al 2010; in particolare, si registra un +10,5% nella dotazione di personale della Sardegna, e a seguire +6,6% in Sicilia e +3,5% nella P.A. di Trento. La Regione in cui registra il maggior calo di dipendenti è la Liguria (-23,4%), seguita dal Molise (-5,6%) e dalla Campania (-4,6%).
Per un confronto più significativo, si può prendere in considerazione il numero dei dipendenti per 1.000 residenti (fonte dati popolazione: Istat). Per l’anno 2011, così come l’anno precedente, fanalino di coda è il Lazio, con 8,1 unità di personale dipendente del SSN per 1.000 residenti, mentre Bolzano ne registra più del doppio: 16,6 unità per 1.000 residenti. La media Italia si attesta a 10,6 unità di personale dipendente SSN per 1.000 residenti.
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