La Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è un disturbo respiratorio del sonno caratterizzato da episodi ripetuti di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori con segni e sintomi che possono determinare l’insorgenza di importanti disfunzioni sistemiche (es. ipertensione arteriosa sistemica, cardiopatia ischemica, infarto, ipertensione polmonare, aritmie cardiache), causa di riduzione della qualità della vita.
Essa è caratterizzata da sintomi notturni quali il russamento abituale, le pause respiratorie nel sonno riferite dal partner, i risvegli con sensazione di soffocamento, il sonno agitato, la nicturia, la xerostomia e, in misura minore, la sudorazione notturna eccessiva.
Le conseguenze diurne
- la sensazione di sonno non ristoratore
- la cefalea
- l’eccessiva sonnolenza
- l’aumentato rischio di incidenti stradali (da 3.5 a 8 volte maggiore della popolazione di controllo)
- i deficit cognitivi (in particolare disturbi di memoria, concentrazione ed attenzione)
- la depressione del tono dell’umore e l’impotenza sessuale.
L’approccio a tale quadro sindromico è multidisciplinare e l’odontoiatra può e deve avere un ruolo importante come “sentinella diagnostica”, provvedendo, per quanto di competenza, alla presa in carico terapeutica del soggetto.
Pertanto, su indicazione del “Gruppo tecnico in materia di odontoiatria” del Ministero della salute, un Gruppo di esperti ha redatto il documento Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento odontoiatrico della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno – riportate sul sito del Ministero – contenente indicazioni basate sull’evidenza scientifica volte a garantire un corretto inquadramento generale della sindrome, l’adozione di un efficace percorso diagnostico, a definire quale è il ruolo specifico dell’odontoiatra nell’intraprendere, tramite l’applicazione di specifici dispositivi endorali, il più efficace percorso terapeutico per la risoluzione della problematica.
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