Sabato 16 novembre si è svolto a Trento un incontro con i soci Anap nell’ambito della campagna nazionale “Più sicuri insieme” promossa dall’Anap Confartigianato, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza. Presenti circa 230 soci, il Presidente Nazionale Anap Giampaolo Palazzi e il Presidente Provinciale dell’Associazione Artigiani Marco Segata. Ha coordinato gli interventi il Presidente Provinciale Anap Claudio Cocco.
Dopo una breve introduzione di Claudio Cocco che ha portato il suo saluto Marco Segata, ha messo in evidenza il grande lavoro svolto dall’Anap in sinergia con l’Associazione Artigiani e come sia grande l’attenzione che l’Associazione rivolge ai propri anziani. E’ proprio grazie alla collaborazione fattiva di tutti gli uffici che l’Anap di Trento ha superato i 4 mila soci accentuando il trend positivo di questi ultimi anni. Un grazie particolare dal Presidente Segata rivolto al Presidente Cocco e a tutti i dirigenti provinciali dell’Anap.
Ha preso poi la parola il Presidente Nazionale Giampaolo Palazzi, non nuovo nell’intervenire alle manifestazioni promosse dall’Anap di Trento, di cui riconosce la grande capacità di coinvolgere sempre un grande numero di soci. L’Anap di Trento è in effetti una delle prime sorte in Italia nel lontano 1990 e da sempre i suoi Presidenti sono stati presenti nella giunta nazionale, dando un contributo fondamentale, dapprima alla rifondazione e poi alla crescita dell’associazione pensionati.
Palazzi ha illustrato come l’Anap abbia avanzato una proposta di legge che prevede il raddoppio della pena per chi commette dei reati nei confronti degli anziani e soprattutto ha sottolineato come sia indispensabile la “certezza della pena” per non vanificare anche l’impegno delle forze dell’ordine.
Palazzi ha poi toccato altri temi auspicando soprattutto che la politica si occupi sempre di più delle problematiche della piccola impresa e in particolari dei pensionati, che vedono ridursi sempre di più il potere d’acquisto delle loro pensioni. Sono seguiti quindi gli interventi del Tenente Colonnello dei Carabinieri Giovanni Cuccurullo e del vice questore della Polizia di Stato dott. Tommaso Niglio, che si sono avvalsi nelle loro esposizioni anche del supporto di interessanti slides.
I relatori hanno illustrato con numerosi esempi anche pratici le azioni messe in atto dai truffatori e come ci si può difendere dagli stessi. E’ necessario sviluppare una attenzione costante e azione di prevenzione in quanto esiste una vera e propria evoluzione nelle tecniche truffaldine. Alcuni clan ad esempio della camorra da poco sgominati, avevano messo in piedi una vera e propria industria che fruttava un guadagno netto di più di 200 mila euro al giorno. Le vittime sono quasi sempre persone anziane e sole, messe di fronte a situazioni dove l’emotività prende il sopravvento sulla ragione. Classico esempio il fermo di polizia di un figlio per un inesistente incidente stradale o l’acquisto di qualche parente di beni come computer o cellulari, generalmente abbastanza costosi. In ambo i casi viene richiesta alla vittima di turno l’esborso di una certa somma o in mancanza di contante la consegna di oggetti preziosi. La prima cosa da fare secondo le forze dell’ordine è di chiamare qualche vicino e in ogni caso di chiamare Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza ad ogni minimo sospetto.
Non bisogna avere paura di telefonare al 112, operativo 24 ore su 24, sia per prevenire le truffe sia per denunciarle. Non c’è niente da vergognarsi hanno sottolineato gli oratori, tutti possiamo rimanere vittime di questi veri e propri professionisti del crimine.
Sono seguiti infine numerosi interventi, legati a sollecitazioni telefoniche troppo insistenti seppur legali, altri sul diritto alla legittima difesa. Tema controverso quest’ultimo in quanto non è sempre facile stabilire quali sono i limiti e in quali casi sia lecito difendersi fino alle estreme conseguenze per i malviventi.
La giornata di sabato 16 novembre è stato il coronamento di un impegno dell’Anap su tutto il territorio Trentino iniziato due anni fa e che si svilupperà in futuro in altre interessanti iniziative.
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