La sicurezza parte da una corretta informazione e sensibilizzazione sul fenomeno delle truffe agli anziani. Uno dei maggiori problemi che colpisce la terza età è proprio la mancanza di sicurezza. Molti anziani infatti, vivendo da soli diventano i bersagli sempre più desiderati dai malviventi.
Oltre alle truffe classiche, i truffatori si adeguano ai tempi moderni, utilizzando tecniche sempre più sofisticate con l’ausilio della tecnologia. Le truffe online sono aumentate durante il periodo di pandemia, mietendo vittime poco avvezze alle nuove tecnologie e sui sistemi di sicurezza. Ciò accade tutt’oggi proprio per una mancanza di informazione.
Questo periodo dell’anno è particolarmente delicato con l’avvicinarsi delle chiusure per ferie di negozi ed uffici. La sicurezza urbana è un problema di molte città, soprattutto per gli anziani che tra il caldo e la paura di essere contagiati dalle nuove varianti del Covid, preferiscono rimanere soli in casa.
Truffe agli anziani come difendersi
Un tempo esisteva il fenomeno del buon vicinato, quando magari il vicino partendo per le vacanze andava a lasciare le chiavi al vicino di casa o semplicemente comunicandogli della sua partenza. Ai nostri giorni purtroppo questa “sana abitudine” si è persa da tempo, rendendo i nostri quartieri sempre più isolati e sconosciuti.
Uno degli strumenti per difendersi dalle possibili truffe e raggiri è proprio la comunicazione ovvero creare un rapporto di vicinato. Sapere che a pochi metri dalla propria abitazione ci sono persone amiche e disponibili, già a livello psicologico aiuta la persona anziana rimasta sola a casa. Conoscere il proprio vicinato, può aiutare moltissimo specialmente in casi di emergenza.
Altro consiglio utile e particolarmente importante è quello di non aprire la porta agli sconosciuti. I truffatori possono essere giovani adulti, ragazze o addirittura anziani che giocando sul fatto della sorpresa e di un bel vestito, inducono la vittima ad aprire la porta.
Se si presentano presunti agenti delle Forze dell’Ordine, in divisa o in borghese, anche in questo caso non aprire la porta. Chiamate il numero d’emergenza per assicurarvi se nella vostra zona sono realmente in atto dei controlli di sicurezza.
Il truffatore o i truffatori usano sempre modi gentili ma decisi che cambiano quando la possibile vittima comincia a fare domande o ad esporre dubbi. Di colpo il loro umore cambia con atteggiamenti allarmanti, aggressivi e sempre più pressanti.
Avere a portata di mano il proprio cellulare è un altro consiglio utile. Una delle truffe più utilizzate sono l’ipotetico amico che vi annuncia di un grave incidente subito da un vostro nipote o lontano parente. Dopo un primo momento di sorpresa, cominciano ad incalzare i ritmi chiedendo soldi per una ipotetica operazione. In questi casi cercate di attirare l’attenzione di qualche passante e di chiamare subito le Forze dell’Ordine.
Durante questo periodo dell’anno, le città si svuotano causando l’aumento delle truffe e rapine. Torna sempre alla mente quando da bambini i nostri genitori dicevano sempre di non parlare con gli sconosciuti. E’ un consiglio sempre valido, in quanto parlare dei propri spostamenti, di problemi personali o altro, può catturare l’attenzione del possibile truffatore che a sua volta andrà a “sfruttare” le informazioni ottenute a suo favore.
In caso di truffa subita, denunciate alle Forze dell’Ordine subito l’accaduto evitando di rimanere in silenzio per vergogna o altro. Le denunce servono per ridurre il fenomeno e circoscriverlo.
Parlare e quindi informare il proprio vicino, parente o amico, aiuta a superare la situazione di impotenza e allo stesso tempo ad accrescere una rete solidale con chi ci circonda.
Potrebbe interessarti:
- Un convegno promosso da Anap Rimini per alzare l’attenzione sul fenomeno delle truffe agli anziani
- Le proiezioni di medio-lungo periodo della spesa pensionistica
- Le politiche sociali: Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha riassunto i risultati dell’attività nel 2013 in questo campo
- Attestati di esenzione dal ticket: un nuovo decreto definisce periodo minimo di validità per malattie croniche e invalidanti