La proposta di legge sulla videosorveglianza negli asili e nelle case di cura ha ottenuto il via libera dalla Camera.
Il disegno di articolato, registrato al n. 480 degli atti della Camera, e che vede come prima firmataria Annagrazia Calabria (Disposizioni in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio e delega al Governo in materia di formazione del personale) ha trovato un ampio consenso tra i deputati.
La tematica aveva già percorso metà dell’iter legislativo, quando nel 2016, dopo il via libera della Camera dei Deputati, si era arenata a Palazzo Madama. Per questo disegno di legge si è optato quindi per l’iter accelerato, anche in considerazione degli abusi su minori ed anziani riportati negli ultimi mesi dalle colonne della cronaca.
Se la proposta venisse approvata anche nell’altro ramo del Parlamento, un grande fratello a circuito chiuso potrebbero sorvegliare in ogni nido e materna, pubblico e privato, con due limitazioni:
- le registrazioni potranno essere visionate, a seguito di eventuale denuncia, unicamente dalle forze di polizia;
- le telecamere non dovranno essere fornite “di dispositivi di comunicazione con risorse esterne”.
Per la definizione delle garanzie di sicurezza la palla, secondo il progetto in questione, passerebbe al Garante per la protezione dei dati. Per il primo triennio, a decorrere dall’anno corrente, si prevede anche un fondo di 5 milioni di euro.
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