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I voucher sono buoni lavoro nati nel 2008 per regolarizzare i lavori occasionali di pensionati e studenti per la vendemmia, la baby sitter, il giardiniere pensionato, eccetera. Ma dal 2012, sono stati estesi a tutti i settori e vengono utilizzati nella ristorazione, nel commercio, nell’edilizia, nel turismo e anche nell’industria. Nel 2008 erano stati emessi 25 mila voucher, nel 2014 sono arrivati a 79 milioni e nel 2015 saranno 100 milioni. Coinvolgono circa un milione e mezzo di lavoratori.

Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha lanciato l’allarme: c’è il dubbio che non siano utilizzati per lavori occasionali, ma che in realtà siano le uniche prestazioni che svolge il lavoratore. Il timore è che stiano sostituendo i contratti “part-time” e “a chiamata”, con il risultato di dare una copertura al lavoro nero, visto che il limite complessivo della retribuzione per ogni lavoratore è di 7.000 euro in un anno. Un effetto -se così fosse-  contrario alle intenzioni del legislatore.

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