WELFARE DAY – Il punto sul Servizio Sanitario Nazionale e sui Fondi sanitari
- Anap
Si è tenuta il 4 giugno la terza edizione del Welfare Day, promossa da Previmedical e da Rbm Salute. In questa occasione è stata presentata una ricerca del Censis sul ruolo che sta giocando la sanità integrativa in questa fase di spending review, di manovre di bilancio che stringono la sanità pubblica, di sanità negata per tanti cittadini e di maggiore ricorso alla spesa di tasca propria da parte di tanti altri; sulle prospettive della sanità integrativa; sul grado di conoscenza dei cittadini circa il ruolo e le modalità operative della sanità integrativa.
Dagli interventi che sono seguiti si è avuta anzitutto la conferma dei dati che già conosciamo relativi alla sanità: il SSN spende circa 113 miliardi; a questi si aggiungono i 30 spesi direttamente dai privati (per tre motivi fondamentali: fiducia, urgenza, vicinanza). Le prestazioni sanitarie pubbliche, nel loro complesso, sono diminuite. Vi sono poi oltre 9 milioni di cittadini che rinunciano a curarsi. Altro dato noto è che l’assistenza sanitaria non è uniforme sul territorio. Inoltre, vi è da aspettarsi per gli anni 2014-2016 un peggioramento della situazione del SSN sia per l’entrata in vigore sia dei nuovi super-ticket (il Governo peraltro ci starebbe lavorando per scongiurarla) sia degli altri provvedimenti del Governo Monti.
A fronte della situazione del Paese, comunque, i Fondi “ristagnano”. Di qui l’attenzione ai 30 miliardi della spesa privata; alla individuazione di nuove forme, “più elastiche” anche in accordo con le Organizzazioni sindacali in occasione della stipula dei contratti collettivi di lavoro (si è accennato, tra l’altro alla copertura della non-autosufficienza, all’estensione delle coperture al nucleo familiare); alla esigenza di un miglior raccordo con lo Stato (agevolazioni fiscali?) e con il SSN. E’ stato anche notato che vi è poca informazione da parte dei cittadini.
Interessante, in particolare, l’intervento del Presidente del CNEL Antonio Marzano che, in rapporto al pericolo della non sostenibilità del sistema in futuro (nel 2050 si prevede un’incidenza del 10% sul Pil), ha indicato tre linee d’azione:
- la riorganizzazione del sistema sanitario;
- lo sviluppo della sanità integrativa;
- la riduzione delle distanze rispetto agli altri Stati europei (costi, liste d’attesa, ecc.).
Altri spunti interessanti, venuti dalle varie relazioni e dai vari interventi:
- L’importanza della prevenzione e degli stili di vita (si va facendo strada, nell’opinione pubblica, l’esigenza di “penalizzare” chi non li rispetta).
- La necessità di sensibilizzare i giovani (per il loto futuro).
- La necessità di una maggiore trasparenza anche dei Fondi.
La disponibilità dei cittadini, in base ai dati di un sondaggio, a versare intorno ai 50 euro per l’assistenza sanitaria erogata da un Fondo.
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