“Non c’è più tempo: occorre aggredire le ragioni profonde dei mali che condizionano il Paese e la Sardegna, attraverso una politica economica orientata al rigore ed allo sviluppo, ma che non perda di vista la salvaguardia delle fasce di popolazione più deboli”.
E’ questo l’appello lanciato alle forze politiche, attraverso un documento presentato a livello nazionale, dall’Anap Associazione Pensionati di Confartigianato e altre associazioni, per le prossime imminenti elezioni.
“Pensionati e anziani, soprattutto in Sardegna – commenta Paola Montis, Presidente dell’Anap Confartigianato Sardegna (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati), il sindacato dei pensionati di Confartigianato – sono chiamati a sopportare sacrifici enormi per il risanamento del Paese e della propria regione, un prezzo che evidenzia forti sperequazioni e carichi assai distanti dalla effettiva capacità contributiva della popolazione anziana”.
Secondo il mondo della “terza età”, è necessario intervenire con misure realmente orientate alla equità e alla salvaguardia delle categorie meno abbienti e svantaggiate.
“A tutte le forze politiche, quelle romane e quelle sarde – continua Paola Montis – chiediamo pertanto misure in grado di tutelare il potere di acquisto delle pensioni, l’aggancio di queste al reale costo della vita e alla dinamica salariale, e la sostanziale neutralizzazione del drenaggio fiscale in modo da ottenere, di pari passo, un aumento tangibile dell’assegno mensile”.
Riguardo le misure di carattere fiscale, a giudizio dell’Anap Confartigianato, è necessario operare una più equa redistribuzione dei carichi a cominciare con la detassazione parziale o totale delle tredicesime, riducendo la pressione fiscale sui redditi fissi, e nel contempo ampliando la No Tax Area per gli anziani.
“La reintroduzione dell’ICI (o IMU) sulla prima casa – sottolinea la Montis – deve essere corretta distinguendo anche in questo caso i possessori della sola casa di abitazione dai multiproprietari, legando l’imposta agli altri redditi posseduti, escludendo i pensionati a basso reddito o non autosufficienti o ricoverati in case di riposo”. In materia di sanità e assistenza le proposte dei pensionati richiamano con determinazione l’attenzione del mondo politico sulla necessità di interrompere immediatamente la spirale che c’è stata in quest’ultimo decennio che ha visto man mano sottrarre pezzi di Welfare pubblico ai cittadini con un notevole ridimensionamento dello Stato sociale.
“Occorrono anche qui scelte lungimiranti – conclude la Presidente dell’Anap Sardegna – che facciano tesoro della preziosa conquista dell’allungamento della vita media e che tengano conto delle modifiche radicali avvenute negli ultimi 50-60 anni nel modello familiare, passato da una famiglia allargata a quella mononucleare con entrambi i coniugi che lavorano fuori casa e che non riescono più ad accudire i figli più piccoli e gli anziani non autosufficienti”.
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