(AGENPARL) – Cagliari, 10 aprile – La sesta Giornata nazionale per la lotta all’Alzheimer dal titolo ‘Senza ricordi non hai futuro: non permettere all’Alzheimer di cancellare il tuo domani‘, organizzata da Anap e ANCoS di Confartigianato Persone Sardegna, si è conclusa con la massiccia partecipazione dei cittadini. In tanti hanno visitato il gazebo informativo allestito in via Garibaldi a Cagliari, per compilare i questionari, raccolti in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, il Dipartimento di scienze cardiovascolari, respiratorie, nefrologiche e geriatriche dell’Università La Sapienza di Roma e la FIMeG, la Federazione Italiana Medici Geriatri. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Istituto De Ritis, è stato distribuito materiale informativo anche sulla corretta alimentazione e su come combattere il Colesterolo.
“Possiamo affermare con soddisfazione – afferma Pierpaolo Spada, Segretario Provinciale di Confartigianato Cagliari – che questa sesta edizione è riuscita nel migliore dei modi. Lo dimostrano i numeri ottenuti dalla manifestazione e l’interesse con cui si le persone si sono avvicinate al gazebo di Confartigianato Persone contro una delle più terrificanti malattie della terza età”.
“In frutti del nostro pluriennale impegno ci sono e si vedono – conclude Spada – e la massiccia sensibilizzazione su un male che troppo spesso viene ignorato, ne è la riprova”.
“Vogliamo ringraziare in modo particolare la Croce Rossa Italiana che ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione – ha sottolineato Paola Montis, Presidente Regionale dell’Anap (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati) di Confartigianato – ora, il nostro impegno sarà quello di consegnare al team di ricercatori della Sapienza i nuovi questionari raccolti, ampliando la banca dati sulla quale sta lavorando la comunità medico-scientifica”.
“Il nostro obiettivo finale – conclude la Montis – è quello di creare una rete sociale, medica ed accademica che possa ovviare ai limiti e alle carenze del sistema assistenziale italiano”. Secondo i dati del rapporto elaborato dall’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, dal titolo ‘Salute mentale, anziani e assistenza’, su dati Istat, tra il 2006 e il 2011, la speranza di vita in Sardegna, è aumentata per gli uomini di 1 anno (quasi 78 anni di media) e per le donne di 4 mesi (85 anni in media). In questo arco di tempo, la speranza di vita in ‘buona salute’ per gli uomini è di 53,6 anni mentre per le donne è di 51,8. Viceversa, gli uomini trascorrono 25,2 anni (il 32% della loro vita) in uno stato di ‘non buona salute’, mentre le donne passano ben 33,1 anni (39% della vita) in questa condizione. Questi ultimi dati sono nettamente superiori alla media nazionale: infatti gli anni in ‘non buona salute’ per la media degli italiani maschi è solo di 19,9 anni mentre per le donne è di 27,7 anni.
Secondo le previsioni dell’ISTAT, l”indice di dipendenza’ degli anziani della Sardegna (ovvero il rapporto tra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione in età attiva 15-65 anni,) passerà dal 24,5% per gli uomini e dal 32,6% delle donne (attuale) al 70,1% degli uomini e al 89,1% nel 2050. Nella nostra regione, in netto aumento anche la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso. Tra il 2006 e il 2009, nelle persone con più di 65 anni, tali decessi sono cresciuti del 9%, ovvero +10% per gli uomini e +8,3% per le donne. L’Alzheimer e le demenze senili, generano una elevata pressione anche sulla domanda di servizi ospedalieri. Nel 2010, il tasso di ospedalizzazione per i disturbi mentali senili, in Sardegna è di 53,4% ogni 10mila abitanti.
Un importante servizio per l’assistenza degli anziani colpiti da questa malattia neurodegenerativa e da demenze senili, è rappresentato dal servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) che rappresenta una tipologia di assistenza alternativa al ricovero ospedaliero e che presenta vantaggi per la qualità della vita del paziente. Nonostante la grande rilevanza di questa forma di assistenza il numero medio di anziani presi in carico è ancora basso. In Sardegna si è passati dall’1,1% del 2005 (nazionale 2,9%) al 2,5% del 2010 (nazionale 4,1%). Se prendessimo ad esempio la media (8,7%) delle 3 migliori regioni (Emilia Romagna 11,6%, Umbria 7,7% e Friuli 6,8%) che applicano l’Adi, la Sardegna potrebbe passare dagli attuali 8.137 assistiti a 32.928. È quanto rende noto Confartigianato Imprese Sardegna.