Firenze, 21 mar. – (Adnkronos/Labitalia) – Piccole e medie imprese artigiane, in Toscana, tagliate fuori dai servizi di Tpl. L’accusa arriva da Confartigianato Autobus.
“Avevamo concordato – afferma Giampaolo Cordovani, presidente regionale di Confartigianato Autobus – alcuni principi fondamentali su cui si sarebbe dovuto basare il nuovo sistema dei trasporti toscano: un lotto unico regionale per le linee a maggior utenza, una serie di lotti provinciali o comunali per specifiche esigenze di carattere
locale e per tutte le linee a bassa utenza, il rispetto dei livelli occupazionali per tutte le imprese operanti nel settore, la valorizzazione delle specificità della piccola e media impresa di trasporto artigiana che per dimensione e flessibilità operativa avrebbe potuto concorrere a garantire il servizio nelle zone disagiate della nostra regione e l’effettuazione dei servizi a bassa utenza”.
“L’assessore Ceccobao – afferma Francesco Meacci, coordinatore regionale della Confartigianato Autobus Operatorunilateralmente e senza aver convocato il tavolo generale di confronto sul Tpl, peraltro già a conoscenza delle sue ormai prossime dimissioni, ha lasciato in eredità una delibera di indirizzo pesante come il piombo e indigesta per il mondo artigiano.
L’accordo che l’ex assessore ai trasporti ha siglato con i sindacati dei lavoratori e la successiva delibera di indirizzo della Regione del 27 febbraio taglia fuori le piccole e medie imprese dal processo di riorganizzazione del Tpl toscano. Vediamo a rischio la sopravvivenza delle piccole imprese del trasporto persone e dei loro dipendenti – prosegue Meacci – non possono esistere lavoratori di serie a e di serie b solo perchè sono alle dipendenze di una grande impresa o di una piccola azienda artigiana”. “La delibera, oltre a escludere la partecipazione diretta alla gara da parte delle piccole imprese artigiane, prevede che il soggetto – spiega Meacci – che si aggiudicherà la gara possa, in autonomia e senza alcun meccanismo di controllo da parte degli enti interessati, decidere di sopprimere determinati servizi che non hanno redditività. E’ facile prevedere che saranno tagliate proprio le linee più improduttive e i cittadini che vivono nelle zone più disagiate saranno di fatto lasciati a piedi”. A sua volta, Cordovani conclude: “Auspichiamo che la Regione e il nuovo assessore ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, di cui abbiamo particolare stima per conoscenza diretta del lavoro svolto in qualità di presidente della Provincia di Arezzo, individuino i giusti correttivi da apportare alla delibera e proceda in tempi brevi, anche in via sperimentale e per durata ridotta, a destinare le risorse ai Comuni e Province per l’effettuazione delle gare per i servizi a domanda debole”.